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Per identificare una condizione di ipotiroidismo è necessario fare riferimento alla misurazione della concentrazione nel plasma di T3 e T4, due ormoni tiroidei: nel momento in cui essa cresce in misura significativa, si può individuare il disturbo in questione. L'ipotiroidismo rientra nel novero delle tireotossicosi, e può essere innescato da diverse cause; tale condizione patologica si caratterizza per un'incidenza decisamente alta, se è vero che dopo il diabete rappresenta il disturbo endocrino metabolico più comune.

I primi riscontri relativi all'ipotiroidismo risalgono addirittura agli ultimi anni del XVIII secolo, quando ci si concentrò sui sintomi, anche se ai tempi essi non erano ancora attribuiti a un funzionamento non adeguato della ghiandola tiroidea. Tra gli studiosi che approfondirono le proprie ricerche sul tema si ricordano l'italiano Flaiani e il tedesco Basedow, anche se fu solo un altro tedesco, Moebius, che alla fine del XIX secolo riuscì a pubblicare il primo razionale scientifico completo.

La presenza di un nodulo a livello tiroideo è una delle cause più comuni di ipotiroidismo. Si ha a che fare, in questo caso, con un gozzo nodulare tossico che provoca un parziale aumento delle dimensioni della ghiandola. Di conseguenza, a livello locale si innesca una produzione eccessiva di ormoni tiroidei che non è correlata alla stimolazione del TSH. Si è notato che questa patologia tende a comparire più di frequente in quelle località in cui i regimi alimentari sono caratterizzati da una presenza limitata di iodio.

L'ipotiroidismo, ad ogni modo, può essere dovuto anche all'insorgere di una patologia autoimmune quale la malattia di Basedow-Graves. Si tratta della cosiddetta iperplasia primitiva diffusa, per colpa della quale la tiroide assume un volume maggiore e cresce in dimensione: essa viene stimolata a sintetizzare ormoni tiroidei in misura molto superiore al necessario. La fotofobia, il bruciore degli occhi e l'esoftalmo sono disturbi oculariche possono integrare la sintomatologia insieme con i classici segni clinici. 

L'ipotiroidismo può essere innescato, inoltre, dalla presenza nella tiroide di diversi noduli: si parla, a tal proposito, di gozzo multinodulare tossico, per colpa del quale la tiroide si ingrossa in modo notevole. La malattia di Hashimoto, nota anche come tiroidite cronica autoimmune, è – a sua volta – tra le possibili cause del disturbo, in quanto presuppone un rilascio di ormoni tiroidei come episodio acuto transitorio. Infine, è bene non sottovalutare una assunzione eccessiva di iodio, per esempio a causa di una dieta equilibrata, a maggior ragione nel caso di individui che sono già predisposti dal punto di vista genetico; da evitare i preparati tiroidei. 

Come ci spiega la farmacia Pelizzo che propone un servizio di analisi del sague a Udine in farmacia, le analisi del sangue sono un valido strumento per rilevare questa patologia. 

Di Rossano Veneziani

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