Il fegato ingrossato è una patologia che prende il nome di steatosi epatica. Si tratta di un'infiltrazione di grasso localizzata nel fegato che si concentra nelle cellule epatiche in una percentuale che supera il 5% del peso del fegato.
In via esemplificativa, diciamo che esistono due tipologie di steatosi epatica: quella alcolica, che si manifesta nel caso di soggetti che assumono elevate quantità di alcol, e la steatosi epatica non alcolica, più frequente e non influenzata dall'assunzione di alcol. Si tratta di una patologia molto comune che colpisce circa il 20% della popolazione italiana, con un aumento del 60% nei soggetti affetti da obesità.
In questi casi, dopo una diagnosi accurata da parte dello specialista, il primo rimedio per migliorare la situazione è una corretta alimentazione e una vita più attiva. Ma scopriamo quali sono gli alimenti da prediligere e quali invece da evitare.
Fegato ingrossato: ecco quale regime alimentare seguire
La prima regola da seguire in caso di fegato ingrossato è una dieta corretta. Ciò significa che bisogna prediligere cibi a basso contenuto di grassi di tipo saturo e con un elevato contenuto di fibre, privilegiando quegli alimenti che contengono ridotte percentuali di zuccheri semplici.
Uno degli alimenti più benefici per chi soffre di questa patologia è il pesce, con una preferenza per i pesci azzurri come l'alici, lo sgombro, l'aringa e la sardina, che oltre a contenere un'alta percentuale di Omega 3, si trovano sempre fresco. La carne, invece, è stata ridotta al minimo, soprattutto quella rossa. Per il fegato grasso sono preferibili le carni bianche, come il coniglio, il tacchino e il pollo, ricordando che quest'ultimo è stato cucinato senza pelle. La carne rossa è consigliabile mangiarla una volta a settimana, solo per le donne con problemi di bassa statura o in età fertile.
Un discorso a parte è stato fatto per la verdura: si tratta dell'alimento più benefico perché fornisce all'organismo sali minerali, antiossidanti, vitamine e ha un'elevata capacità disintossicante. Tra le varietà disponibili in natura, gli specialisti consigliano di prediligere le erbe amare, i carciofi, la cicoria e la catalogna che hanno un'azione specifica di depurazione del fegato. Ottima anche l'insalata e i pomodori freschi, così come i legumi secchi o freschi, da consumare fino a quattro volte alla settimana anche in sostituzione del secondo piatto.
A proposito di secondi, è consigliabile evitare le uova, riducendole al minimo; lo stesso detto per i formaggi. Sono invece consentiti i carboidrati come pasta, riso, orzo, avena, farro e pane, prediligendo quelli integrali e ricordando che ciò che danneggia il fegato non sono i carboidrati in quanto tali ma il modo in cui vengono conditi. Per questo è bene mangiare primi piatti semplici, accompagnati sempre da verdura cotta o cruda condita con olio crudo.
Fegato ingrossato e dieta alimentare
Chi non riesce a fare a meno dei latticini, invece, può ricorrere a quelli parzialmente scremati, o in sostituzione, al latte vegetale di mandorla o avena.
Per la frutta, infine, è necessario seguire un'indicazione precisa: non più di due porzioni al giorno, evitando quella zuccherina come uva, fichi, banane e loti.
Spesso il problema che si incontra quando si segue una dieta di questo tipo è che ci si stanca presto di mangiare con poco sale e olio crudo: il cibo sembra insapore e si ha la sensazione di assumere sempre le stesse pietanze.
Per evitare di innescare questo meccanismo è bene fare un largo uso di spezie, che danneggiano il giusto sapore di ogni alimento permettendo di assaporarlo meglio. Via libera, dunque, a paprika, maggiorana, erba cipollina, curcuma, cumino, curry in polvere e gli altri aromi freschi come il basilico, il prezzemolo e il sedano.