L'AI ha preso il sopravvento rispetto ad altre tematiche legate alla crescita delle imprese. Il motivo risiede nell'enorme potenzialità di questa tecnologia che, se usata in maniera coerente con gli obiettivi aziendali, non solo ottimizza le performance aziendali, ma consente di migliorare il benessere di lavoratori e lavoratrici.
Si pensa spesso infatti che l'Intelligenza Artificiale rappresenti solo una minaccia per il lavoro. In realtà, le previsioni dicono tutt'altro. Secondo il Future of Jobs Report del world Economic Forum, entro il 2025 l'IA contribuirà a creare 97 milioni di posti lavoro, compensando gli 85 milioni di posti che si perderanno.
Per farsi trovare pronti però per questa nuova sfida sarà indispensabile lavorare sulla formazione specifica delle persone, che, per gestire il lavoro generato dall'intelligenza artificiale, dovranno acquisire nuove competenze.
Scopriamo come l'AI impatta sulla vita delle aziende e quali sono le peculiarità.
 

AI e vita delle aziende

A partire dai primi mesi del 2023, l'AI è diventata molto più accessibile, grazie a piattaforme aperte come ChatGPT e OpenAI. Ciò ha permesso anche alle aziende più piccole di entrare in contatto con i modelli generativi di intelligenza artificiale e di conoscerne i vantaggi sulla velocizzazione del lavoro e sulle prospettive di miglioramento dei processi produttivi.
Questo interesse è dimostrato anche dai numeri in crescita dell'AI sul mercato italiano. Secondo un'indagine di MarketsandMarkets, il mercato globale dell'AI raggiungerà i 309,6 miliardi di dollari entro il 2026, crescendo annualmente di circa il 40%.
In Italia nel 2022 è cresciuto del 32% rispetto al 2021 e, secondo l'Assintel Report, 1 impresa su 3 ha inserito nel budget 2023 un investimento in AI, Data Management e Machine Learning. L'Intelligenza Artificiale resta tuttavia predominante nelle grandi imprese, anche se le piccole aziende stanno cercando di recuperare e si stanno interessando al tema.
Ciò che tuttavia emerge dai primi dati è che l'AI ha un impatto importante non solo sulla velocità delle azioni, ma anche sulla qualità, quando opportunamente programmate e gestita. I vantaggi dunque sono anche nel miglioramento dell'impatto delle aziende sull'ambiente e sull'economia. Un insieme di aspetti che proiettano l'azienda nel futuro e la rendono partecipe di un cambiamento epocale. Resta tuttavia il nodo privacy, la gestione corretta dei dati e la ricerca di competenze. Per i primi due aspetti, la Comunità Europea sta lavorando all'AI Act, una normativa che disciplina la gestione dell'algoritmo e che intende porre un freno a progetti di inserimento di intelligenza artificiale in azienda senza adeguata progettazione. Sulle competenze sarà invece importante operare con un'organizzazione capillare della formazione, a partire dalle scuole dell'obbligo, che dovranno introdurre materie tecnologiche e diffusione di una consapevolezza digitale.

 

Come farsi trovare pronti con l'AI

Per essere pronti a gestire l'intelligenza artificiale bisogna partire da un'educazione specifica, che consenta a tutte le persone non solo di accedere con consapevolezza ai sistemi AI, ma anche di essere capaci di programmare le macchine e di avere le risposte che si cercano.
Al contrario di quanto si pensa infatti dietro le macchine c'è sempre una persona competente che conosce le informazioni da fornire e ne ricava il massimo.
Bisogna dunque puntare a una formazione accademica e scegliere corsi di laurea affini a queste discipline. Per iniziare potrebbe essere molto utile valutare il piano di un corso di laurea in economia aziendale, che permette di avere tutte le conoscenze di base per organizzare le attività con intelligenza artificiale. I percorsi di laurea si possono conseguire anche online con le università telematiche quali Unicusano, che consentono di frequentare a distanza e di conciliare meglio il tempo di studio e lavoro.
Al corso di laurea è necessario poi aggiungere competenze specifiche in base al settore di interesse e alle applicazioni da utilizzare.

 

Intelligenza Artificiale: impatto sul lavoro

Come già anticipato, l'AI non avrà un impatto importante solo sul piano della produttività aziendale, ma modificherà ulteriormente il mondo del lavoro, come hanno fatto internet, la tecnologia e i social. Alcuni settori saranno sicuramente più colpiti di altri, ma l'opportunità che riserva l'Intelligenza Artificiale non è tanto sul numero dei lavori che produrrà, ma sulla qualità che darà alle mansioni. I lavori che saranno dimenticati sono quelli ripetitivi, di bassa manovalanza, perché saranno sostituiti da robot. Si potrà però puntare a lavori più soddisfacenti, che richiedono un aumento delle competenze e questo potrebbe giovare al benessere della società. Sarà determinante l'intervento da parte delle istituzioni sulla scuola e sulla diffusione di una cultura aziendale basata sull'innovazione tecnologica, che potrebbe portare ad una rivoluzione del lavoro con aspetti più positivi che negativi.

Di Rossano Veneziani

Uso il mio blog come spazio per condividere i miei pensieri su libri, film e attualità. Scrivo anche di varie cose che amo fare quando non scrivo sul blog.